Magnifico itinerario intorno al Pizzo delle Saette lungo le Cenge dei Partigiani che consentono di apprezzare in modo ravvicinato tutta la bellezza delle sue pareti.
Il Pizzo delle Saette, è una bellissima montagna delle Alpi Apuane un po’ meno considerata forse per la vicina presenza della più imponente ed accessibile Pania della Croce. Con quest’ultima e la Pania Secca formano il Gruppo delle Panie. Questo itinerario, che permette di apprezzarla appieno, risulta impegnativo non tanto per le difficoltà tecniche, che non sono rilevanti (I grado), quanto per il fatto che percorre cenge esposte, strette e talvolta rese instabili dalla presenza di detriti. Va effettuato quindi solo in condizioni ottimali: visibilità perfetta, terreno asciutto e tempo stabile. E’ consigliabile il casco.
Le Cenge dei Partigiani già note in precedenza come “viottolo della neve” prendono questo nome perché i Partigiani le utilizzarono come vie di fuga dai tedeschi durante l’ultimo conflitto mondiale.
Dalla Focetta del Puntone raggiunta da Piglionico passando dal Rif. Rossi o, come fatto da noi (più lunga), risalendo la Borra di Canala, si raggiunge Pianiza e, dove il sentiero di vetta marcato di blu inizia a salire decisamente verso la cresta tra Pizzo e Pania, lo si abbandona e si inizia il periplo del Pizzo delle Saette. Quando si arriva in corrispondenza del canale Centrale sul versante occidentale, si abbandonano le cenge, da qui meno interessanti, e si risale il canale per raggiungere la cresta e poi la vetta del Pizzo. Il ritorno può essere effettuato riscendendo a Pianiza tornando alla Focetta del Puntone passando poi dal Rif. Rossi.
La Gita
Siamo in tre io, l’amico Vittorio e Stefano. Siamo trepidanti perché stiamo per affrontare un percorso che in gran parte non è segnato e che nemmeno Vittorio (che li ha fatti quasi tutti) ha mai effettuato. La giornata è soleggiata, tiepida e asciutta.
Partiti alle 8,55 da da Piglionico (1127m), arriviamo poco sotto la Focetta del Puntone dopo aver risalito la Borra Canala (sentieri CAI 137 e 139), 1h30’. Più agevolmente la si può raggiungere passando dal Rif. Rossi.
Prendiamo verso destra il sentiero marcato di blu che, attraverso la Pianiza, si avvicina al Pizzo delle Saette. Dove esso piega a sinistra e inizia a salire decisamente verso la cresta Pizzo-Pania, con qualche incertezza, perché l’altra traccia non è visibile dato che siamo in un indistinta sassaia, lo abbandoniamo per proseguire al traverso. Per fortuna dopo poco troviamo qualche ometto di sassi che ci guida nella direzione da tenere (sostanzialmente mantenendo la quota). La esile traccia diventa poi visibile e puntiamo ad un punto della cresta nord-est, riconoscibile perché nella parte bassa, spiana ed è erbosa. Arrivati lì la visione del Pizzo delle Saette è molto suggestiva, così come, l’affaccio sull’impressionante versante nord che precipita a valle, 1h40’ (2h10’).
Messo il casco, proseguiamo al traverso su paleo e roccia con qualche tratto delicato da affrontare con attenzione. Dalla parte opposta si vede la cresta nord-nord-ovest presso la quale si trova la croce di Petronio (1560m) che raggiungiamo. Il punto è molto spettacolare ed aereo, con una bella vista del Fiocca e del Sumbra.
Qui dobbiamo risalire un po’ la cresta perché il versante ovest è quasi verticale, superando un passaggio facile ma esposto (I); il secondo passaggio si presenta leggermente più impegnativo e, non sapendo come è dietro, decidiamo di aggirarlo a sinistra scendendo su paleo ripido alla base di un canalino detritico che risaliamo. Guardandolo da dietro anche questo secondo passaggio sembra comunque affrontabile. Riguadagnata la cresta, riprendiamo una evidente cengia che percorre il ripido versante ovest detto “Mura del Turco” che forse è il tratto più spettacolare dell’itinerario. Iniziamo a vedere il Rif. Del Freo e il M. Corchia. Superiamo vari canali e costole tra cui il canale e la cresta del serpente e giungiamo infine ad affacciarci sul canale centrale del Pizzo. Scendiamo su sfasciumi su di esso e a quota (1540m circa) pieghiamo verso sinistra per risalirlo. La salita è faticosa perché ripida; cerchiamo i punti più agevoli, aggirando all’inizio le grosse placche e superando poi tratti misti di paleo e detriti.
Arrivati alla cresta tra Pizzo e Pania ritroviamo il sentiero (marcato blu) e lo seguiamo per arrivare alla vetta del Pizzo delle Saette (1720m) ,1h20’ (3h30’).
La vista è notevole, la Pania delle Croce incombe e la Pania Secca fa bella mostra di sé.
Purtroppo iniziano a salire nuvoloni dal versante marino che stanno compromettendo la visibilità in quota.
Decidiamo ugualmente di salire alla Pania della Croce 40’ (4h10’), anche se potremmo più direttamente ridiscendere alla Pianizza e poi alla Focetta del Puntone. Qui rinverdiamo il ricordo delle discese fatte con gli sci da questa vetta, purtroppo sempre più rare per la carenza di neve negli ultimi anni. Sulla Pania la visibilità è molto ridotta per cui scendiamo velocemente per il vallone dell’Inferno e, transitando dal Rif. Rossi, dove ritroviamo il sole, torniamo a Piglionico 1h20’ (5h30’).
Un itinerario impegnativo di carattere esplorativo che ci è piaciuto molto.
INFORMAZIONI
Partenza: M. Piglionico (LU)
Data: 23/09/2017
Dislivello: 810m (+190 Pania della Croce)
Tempo: salita fino Pizzo delle Saette 3h30′; Totale 5h30′
Difficoltà: escursionistiche: EE, alpinistiche F (facile)
Cartografia: “Alpi Apuane”. Carta topografica-escursionistica 1:25.000. (2015) ed. 4Land – Trento; disponibile anche in versione Digitale (iOS e Android),
on-line: “Alpi Apuane”. Carta escursionistica 1:25.000. ed. Webmapp
Guida: C. Bocchi, E. Maestripieri (2014) “Apuane – 80 itinerari classici e d’avventura” ed. Società Editrice Apuana, Carrara