Dopo aver salito la massima elevazione della Maiella per la imponente Giumenta Bianca, la discesa per la Rava della Vespa forse la più bella da scendere, lunga ed entusiasmante. Un itinerario che rimane nel cuore di chi lo percorre.
#1. Maiella
#2. Itinerario
#3. La Gita
#4. La Rava della Vespa
#5. Foto
#6. Mappa
#1. Maiella
La Maiella è compresa nell’omonimo Parco nazionale istituito nel 1991; per l’ambiente particolare, per il suo innevamento, per le discese lunghe e continue, si è ormai guadagnata una certa notorità anche tra gli scialpinisti del nord Italia ed esteri, in particolare austriaci e svizzeri. Il versante ovest sul quale si svolge questo itinerario, è caratterizzato da una serie di canaloni chiamati localmente “rave”, molti percorribili con gli sci. E’ da sottolineare che tutti i percorsi in Maiella hanno dei dislivelli che superano i 1000 m e di difficoltà almeno BS, per cui non è possibile affrontarla senza avere una buona preparazione fisica e un livello tecnico di discesa medio-alto. Tra i pochi itinerari a impegno contenuto si possono citare quelli che sfruttano gli impianti di risalita di Campo Giove (CH) (per salire sulla Tavola Rotonda), o che partono dalla Maielletta (CH) per salire sul Blockhaus.
#2. Itinerario
Il M. Amaro (2783m) oltre ad essere la vetta principale è in posizione baricentrica rispetto a tutto il gruppo montuoso che da qui quindi può essere ammirato nel suo insieme. La Rava della Vespa è forse la rava più bella da un punto di vista sciistico: un canalone rettilineo a pendenza sostenuta e costante di quasi 1000 m di dislivello (Imbocco a 2640m). Per scenderla, non ci sarebbe bisogno di raggiungere la cima del M. Amaro, ad esempio salendo dalla Rava del Ferro, ma questa ultima combinazione è consigliabile se la strada della Lama Bianca è libera da neve e questo succede in tarda stagione (da fine aprile). Nel nostro caso abbiamo preferito salire dalla Giumenta Bianca perchè più diretta e perchè la quota di partenza è un pò più elevata (Fonte Fredda, 1265m) rispetto all’imbocco della strada della Lama Bianca (1110m) che era chiusa perchè ancora innevata.
#3. La Gita
Alle 8,45 da Fonte Fredda (1265m) presso il Passo San Leonardo, dopo aver portato un auto al bivio per la Lama Bianca, partiamo subito sci ai piedi. Il tempo è bello, soleggiato, piuttosto caldo, con quantità di neve inferiore al solito in questa stagione, infatti sembra di essere un mese avanti, ma comunque in condizioni migliori delle altre montagne d’Italia. Si nota subito un certo affollamento di scialpinisti come ormai mi dicono, succede spesso su questo itinerario di salita. Dopo un tratto di bosco la prima visione della Giumenta Bianca nella sua interezza è attraverso una striscia di alberi stroncati da vecchie valanghe, piuttosto impressionante. Procediamo fin sotto la parte più ripida senza coltelli e poi siamo costretti a metterli perchè la neve è ancora dura. La salita è veramente lunga e in gran parte tutta a vista perchè è un largo e dritto canalone. Finalmente arriviamo al bel passaggio sotto la sella (2616m) dove si piega verso destra sotto alle rocce. Qui non ci illudiamo di essere arrivati, perchè ci aspettano ancora quasi 200m di dislivello.
Dalla vetta del M. Amaro (2783m) la vista spazia dal mare adriatico ai monti circostanti (Gran sasso, Camicia, M. Morrone, Velino-Sirente, monti Marsicani) e a molte altre cime della Maiella; colpisce la vastità della valle di Femminamorta che si estende ai nostri piedi verso sud fino a intravedere la Tavola Rotonda.
Aspettiamo il resto del nostro gruppo dentro il bivacco Pelino presso la vetta, perchè fuori il vento è abbastanza forte. Scambiamo commenti e impressioni con gli altri scialpinisti che curiosamente sono gran parte del nord Italia. Dobbiamo decidere se scendere o meno dalla Rava della Vespa : il dubbio è che sia troppo dura. Non riusciamo ad avere notizie perchè nessuno l’ha salita oggi o ha intenzione di scenderla.
#4. La Rava della Vespa
Alle 14,00 lasciamo il M. Amaro e ci portiamo, su neve lavorata dal vento, all’imbocco della Rava della Vespa (2640m, circa) a destra delle rocce. Quando inizio a scendere ho la conferma che la neve è ben trasformata e ci darà grandi soddisfazioni. Il resto della sciata è esaltante; oggi siamo solo noi a scendere da qui. Ci godiamo questo bellissimo pendio facendo curve a volontà.
In fondo incontriamo la strada della Lama Bianca innevata; dopo un pò tagliamo per il bosco e facciamo una sosta alla Fonte Lama Bianca nei pressi del Rif. Di Donato (chiuso d’inverno). Ritrovata la strada, troviamo qualche interruzione della neve e con qualche leva e metti e 500m di portage arriviamo all’auto (1110m), mentre alcuni di noi, seguendo un fosso, arrivano nei pressi senza togliere mai gli sci.
Avevo già sceso una prima volta la Rava della Vespa nel 2015, ma purtroppo la nebbia nella parte alta aveva impedito di goderla appieno, per cui avevo la voglia di ripercorrerla in condizioni ottimali. Stavolta insieme a 7 amici del Gruppo Scialpinistico “A. Bafile” del CAI sez. di Firenze, nell’ambito di una due giorni in Maiella, ne abbiamo avuto l’opportunità. E’ un itinerario che consiglio vivamente e che sciisticamente non ha eguali, almeno in Appennino. Alla piacevolezza di questo soggiorno ha contribuito l’aver alloggiato e mangiato all’Hotel “Parco della Maiella”a Sant’Eufemia a Maiella (PE), dove siamo stati molto bene come le volte precedenti.
INFORMAZIONI
Rava della vespa, M. Amaro da Giumenta Bianca
Partenza: Fonte Fredda (1265m)
Arrivo: Bivio strada Lama Bianca (1110m)
Data: 9/03/2019
Dislivello: +1530m, -1670
Tempo: salita 4h00′
Difficoltà: OS
Cartografia: “Gruppo della Maiella” 1:25.000, ed. Società Editrice Ricerche – Folignano (AP)
Guide: L. Mazzoleni (2014), “Scialpinismo in Appennino Centrale – La montagna incantata” ed. Iter,
A. Tassella, R. Tonelli (1997),”Scialpinismo nel Parco Nazionale della Maiella”, D’Abruzzo Libri ed. Menabò – Ortona (CH)