Giovo dal Passo della Boccaia per cresta -2017

Variazione (in parte con i ramponi) ad un’itinerario classico di accesso al Giovo. Poco dopo  il passo Boccaia, invece di proseguire per il vallone delle Fontanacce, si prende la cresta della spalla nord del Giovo. Discesa per la Borra dei Porci.

La salita per il vallone delle Fontanacce è un itinerario classico di accesso al Giovo (meno interessante come discesa). Al lago Santo dal RifugioVittoria si prosegue lungo la pista che porta all’ultimo rifugio (“Mariotti”) e poi per sentiero si sale al Passo Boccaia (1584m). Da qui di solito si effettua un lungo traverso che porta al centro del vallone delle Fontanacce (problemi di orientamento in caso di nebbia), attraverso il quale si sale al Giovo. La discesa della Borra dei Porci (OS) va fatta in condizioni di neve assestata: è quindi più frequentata in periodo primaverile.

Quest’anno sul nostro Appennino settentrionale, c’è penuria di neve per cui ci vuole molta fantasia per trovare un percorso scialpinistico fattibile. Alla partenza ci dividiamo in due gruppetti: in tre vanno a salire il Canale del Triangolo, mentre io con altri cinque ci partiamo con l’idea di fare il vallone delle Fontanacce. Poco dopo aver superato il passo Boccaia (1584m), su suggerimento di Carlo, guadagnamo quota verso sinistra avvicinandoci al crinale costituito dalla spalla nord del Giovo.

A quota 1700m la neve inizia a indurire per cui mettiamo i ramponi. Raggiungiamo e risaliamo la cresta secondaria; superiamo poi per ampie cenge, un punto roccioso che, ricoperto di ghiaccio, è molto suggestivo.
Transitiamo per il punto dove sbocca il “canale centrale” del Giovo (alpinistico). Vedendo i tanti sassi che affiorano nel vallone delle Fontanacce sotto di noi, pensiamo che non è stata  una cattiva idea passare invece da qui. Sempre per cresta arriviamo infine alla croce del M. Giovo (1989m); qui ci ritroviamo con gli altri.
Ci spostiamo a piedi all’imbocco della Borra dei Porci: alcuni di noi scendono direttamente con gli sci da lì anche se la neve è un pò dura.  La neve più avanti è di qualità accettabile ma purtoppo ce ne è poca. Scendiamo con una certa attenzione per evitare i sassi nascosti. Nella parte bassa (sopra il lago) la cautela deve aumentare perchè in molti punti affiorano grossi sassi.
Date le condizioni generali comunque una gita discreta, resa un pò divesa (almeno per me), da quel tratto di cresta, dal quale si hanno belli scorci sul Giovo e sulle montagne intorno.

INFORMAZIONI
Partenza:   Lago Santo (MO)
Data:           28/01/2017
Dislivello:    600m
Tempo:        salita  1h105′
Difficoltà:     OSA
Cartografia: “Alto Appennino modenese” – carta dei sentieri 1:25.000 (2006) ed. Selca – Firenze o “Appennino modenese e pistoiese” (19) 1:25.000 ed. Multigraphic – Firenze
Guide:         G.Fabbri, F.Montorsi (2011) “Scialpinismo nell’Appennino settentrionale” ed. L’escursionista

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