Cascate del Dardagna e Corno alle Scale per i Balzi dell’Ora

Le magnifiche cascate del Dardagna che da sole valgono già un’escursione, completata dalla salita per la ripida cresta dei Balzi dell’Ora alla vetta del Corno alle Scale.

Il torrente Dardagna si origina dal circo glaciale risalente all’ultima glaciazione, la cui testata è costituita dal Corno alle Scale, dal Cornaccio e dal Cupolino; esso forma le omonime cascate composte da 7 salti; il sentiero consente di avvicinarsi ad esse e goderne lo spettacolo.
L’ambiente è affascinante in particolare a tarda primavera quando c’è molta acqua e la vegetazione intorno è rigogliosa, ma anche in veste invernale quando il paesaggio diventa estremamente suggestivo.

I Balzi dell’Ora (“ora” nel dialetto locale sta per ombra), sono la ripida cresta nord, abbastanza aerea, che porta a Punta Sofia, la vetta settentrionale del Corno alle Scale sormontata da una grossa croce. E’ uno degli accessi più belli al Corno alle Scale; dal Rifugio Cavone si ha l’opportunità di attraversare la bella “Valle del Silenzio”, altro circo glaciale, nella quale confluiscono i canali nord (alpinistici) del Corno alle Scale. Rimontando l’entusiasmante cresta, è possibile inoltre incontrare piante di tipo alpino come ad esempio la Genziana, l’Anemone narciso e la Pulsatilla alpina.

Il gruppo del Corno alle Scale si distacca leggermente dal crinale principale dell’Appennino Tosco-emiliano; esso infatti è interamente compreso in Emilia-Romagna e nel Parco Naturale Regionale omonimo. Dalla sua vetta (che è una delle più alte della zona) si gode di un panorama a 360°.

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La giornata è nuvolosa, piuttosto calda e un po’ umida. Con Gabi e Vittorio partiamo dal Santuario della Madonna dell’Acero (1190m) verso le 9,15 e prendiamo la pista forestale che poi diventa sentiero (CAI 331) che, senza guadagnare quota, si avvicina al fondo del torrente, raggiungendolo in corrispondenza del sentiero 333. Dopo 30’ arriviamo alla prima cascata che è la più alta (circa 30m).

Nonostante che nello scorso inverno e nella primavera ci siano state poche precipitazioni, c’è abbastanza acqua e il verde intenso della vegetazione intorno crea un bel contrasto. Il sentiero costeggia il torrente e consente di vedere tutte le cascate; le avevo già viste un pò di anni fa ma non me le ricordavo così belle. 

Finite le cascate, seguendo il sentiero 337 raggiungiamo il Rifugio Cavone, 40’ (1h10’) e da questo ci dirigiamo verso la Valle del Silenzio: purtroppo la nebbia incombe in quota e non ci consente di godere appieno della vista dei canali del Corno alle Scale. Salendo verso la cresta, mentre attraversiamo un boschetto di faggi, noto che alcuni alberi sono contorti o con il fusto piegato “a sciabola”, chiaro segno dell’azione delle valanghe.

Raggiungiamo il crinale alla sella tra la Nuda e Punta Sofia e risaliamo poi la ripida cresta dei Balzi dell’Ora; è un tratto divertente (classificato EE, per “escursionisti esperti”) dove qualche volta bisogna aiutarsi con le mani. A sinistra il versante (est) precipita nell’orrido di Tanamalia, a destra abbiamo la Valle del Silenzio. Qui troviamo alcuni fiori di ambiente alpino: la Genziana (Genziana acaulis), l’Anemone narciso (Anemonastryum narcissiflorum).

Sulla vetta di Punta Sofia (1939m), così come è stato sulla cresta, la nuvolosità ostacola la visione del panorama che altrimenti sarebbe molto ampio 1h25’ (2h35’).

Dopo una breve sosta presso la grande croce metallica, scendiamo con il sentiero 335 il versante nord-ovest del Corno fino al Passo Porticciola (1666m). Lungo questo crinale ci affacciamo a nord sui vari canali alpinistici e Vittorio, che li ha percorsi tutti, ci descrive le loro caratteristiche. Scendiamo di nuovo nella valle del Silenzio; nel frattempo finalmente il cielo si è aperto e la visibilità è buona.

Al Rifugio Cavone 1h00’ (3h35’), decidiamo di rientrare direttamente per strada asfaltata percorrendo i 2 km che ci separano dal Santuario della Madonna dell’Acero 30’ (4h05’).

In alternativa è possibile riprendere il sentiero 337 che scende verso le cascate e poi con il 331 tornare al Santuario (3Km).

INFORMAZIONI
Partenza:    Santuario Madonna dell’Acero (BO)
Data:           17/06/2017
Dislivello:    820m
Tempo:        salita  2h35′, Totale 4h05′
Difficoltà:     EE
Cartografia: “Alto Appennino modenese” – carta dei sentieri 1:25.000 (2006) ed. Selca – Firenze;  “Appennino Bolognese e Pistoiese.” (21) 1:25.000 ed. Multigraphic – Firenze

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