Pasubio e Strada delle 52 gallerie

Indimenticabile strada di grande valore storico,  con un tracciato entusiasmante per le gallerie, i panorami  e l’ambiente che attraversa. Anche il resto del Pasubio è di estremo interesse per le testimonianze storiche e le opere militari della I Guerra mondiale.

La strada delle 52 gallerie fu costruita durante la I Guerra Mondiale nel gruppo del Pasubio, per attraversare il versante meridionale del monte, stando al riparo  dei colpi delle truppe austriache. E’ un’opera ingegneristica incredibile, considerato che i rilievi topografici furono effettuati nell’inverno 1916-17 (uno dei più freddi e nevosi del secolo) e che fu realizzata in pochi mesi (marzo-dicembre 1917); è lunga 6300 m, ha 52 gallerie e supera 800 m  di dislivello. I soldati italiani e austriaci si fronteggiarono in tutto il gruppo del Pasubio, entrando spesso in contatto, dato che lì passava il fronte. Sono presenti molte strutture militari da Cima Palon passando dal Dente italiano (che è stato parzialmente distrutto da una mina austriaca) e fino al Dente austriaco.

Strada delle 52 gallerie

29/10/16 Colle Xomo – Strada delle 52 Gallerie – Rif. G. Papa, Disl. 980, 4h00′, EE

La giornata è molto bella, non fredda e in montagna, tersa. Con gli amici Alfio e Neri parcheggiamo a Colle Xomo (1058m), ultimo parcheggio non a pagamento e in 25′ raggiungiamo Bocca di Campiglia (1216m). Da qui inizia la Strade delle 52 Gallerie: il percorso è affascinante, con la serie delle gallerie (ricordarsi le torce elettriche) intercalate da scorci davvero molto belli. La stagione autunnale, con i suoi colori, esalta il paesaggio. All’inizio la strada guadagna velocemente quota e per superare la parete, altrimenti inaccessibile, sono state realizzate anche gallerie elicoidali. A seguire c’è un tratto con meno gallerie (fino al P.so Fontana dell’Oro). La parte in cui la strada è più fotogenica è verso il finale (sotto il Cimon del Soglio Rosso). In circa 4h, con abbondanti soste per fare le fotografie, (le tabelle danno 3h30′) siamo giunti al Rif. G. Papa (1928m). Ad esso si sale anche direttamente con la “Strada degli eroi” (chiusa alle auto private) ma percorsa anche dai ciclisti che infatti troviamo lì mescolati agli escursionisti.

La cena al rifugio, dove abbiamo anche pernottato, è stata veramente ottima.  Alcuni gruppi di persone erano saliti solo per cenare. Dato l’affollamento l’ambiente è stato molto animato, più in stile ristorante che rifugio.

30/10/16 Rif. G. Papa-Dente austriaco-Strada degli Scarrubi-Colle Xomo, Disl. 450, 6h20′, EE

Tempo ancora bellissimo, non freddo e con un’alta visibilità. Prendendo il sentiero n°155 , dopo essere scesi ad una postazione-museo creata da un appassionato che abbiamo incontrato, saliamo per cresta alla Cima Palon (2292m). Qui il panorama spazia dall’Adamello alla Marmolada. Percorriamo la galleria “G. Papa” che da Cima Palon arriva al Dente italiano; quest’ultimo, ha la parte finale collassata e scompaginata dallo scoppio di una mina austriaca che la fece saltare. La sua visione fa una certa impressione. Saliamo sul Dente austriaco, dove è presente un’altra galleria che però ho percorso solo per una decina di metri. Molto numerosi sono i resti di fili spinati, di baraccamenti, ma quelli che mi hanno colpito di più sono stati quelli delle scatolette dei soldati di allora. Scesi un pò fuori sentiero abbiamo ritrovato il n°120 che raggiunge Selletta Comando (2070m, dove c’è la chiesa). Da li è iniziato il ritorno: siamo passati dalla Strada degli Scarrubi che nella parte intermedia ha dei punti spettacolari perchè traversa un versante molto scosceso e panoramico, poi il sentiero taglia gli infiniti tornanti per giungere a Bocca Campiglia dove abbiamo trovato un passaggio per il Colle Xomo (2h da Selletta Comando). Totale giro del giorno 6h20′, 14,1 Km – 450 m di dislivello.

Due bellissimi giorni in un ambiente pieno di motivi di interesse, ma da visitare possibilmente evitando l’estate  perchè in quel periodo, in modo particolare la Strada delle 52 gallerie, ci hanno detto che è estremamente affollata; forse proprio l’autunno è il periodo ideale.


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