Macchia di Tatti-Berignone: traversata della foresta con arrivo alle rovine del castello dei vescovi -2017

Attraversamento della Macchia Tatti-Berignone, che è uno degli esempi di macchia mediterranea meglio conservati in Toscana e arrivo alle interessanti rovine del Castello dei vescovi (la Torraccia) testimoni di un glorioso passato.

La Macchia di Tatti-Berignone si trova nella Toscana centro-meridionale in provincia di Pisa, a sud-est di Volterra; è un’area boscata definita SIC (Sito di Interesse Comunitario) quasi interamente compresa nella Riserva naturale della Foresta di Berignone. Questo complesso boscato si caratterizza per la sua compattezza e isolamento in quanto al suo interno non sono presenti insediamenti. In passato forniva soprattutto il legname per alimentare le caldaie di evaporazione delle saline di Volterra. La vegetazione è costituita: nella parte più a nord da boschi misti di latifoglie prevalentemente decidue, Cerri (Quercus cerris) e secondariamente Roverella (Quercus pubescens, ma anche la rara Rovere (Quercus robur), mentre più a sud da una splendida macchia Mediterranea.

La Gita
L’itinerario parte dalla Dispensa di tatti (edificio costruito a fine “800 per ospitare le guardie della foresta, ora in rovina), naturale ingresso da nord e, con direzione sud-ovest, dopo aver lambito la macchia di Tatti, attraversa completamente quella di Berignone; si arriva così alle rovine del “Castello dei vescovi” oggi chiamato la “Torraccia”, fondato nel X sec., che ospitò una importante zecca di Volterra e che fu molte volte distrutto e ricostruito, fino ad essere definitivamente abbandonato nel XVI sec.

Per arrivare alla Dispensa di Tatti, dalla strada che da Colle Val d’Elsa porta a Volterra, dopo Castelgimignano, si volta a sinistra in direzione Casole d’Elsa, poi prendere un bivio a destra per Ponsano (strada sterrata) e proseguire per 5 Km.

Torraccia con Volterra come sfondoDopo una partenza non proprio mattutina in compagnia di Gabi parcheggiamo nei pressi dell’edificio in rovina. Sconsiglio di  venirci in periodo di caccia al cinghiale perchè l’area è piena di cacciatori e dei loro automezzi. La giornata è tersa e non fredda (quasi primaverile), sebbene sia febbraio.

Passata la sbarra facciamo un primo tratto di 1,2 Km seguendo la pista forestale che abbandoniamo imboccando il sentiero n°10 che inizia sulla sinistra (tabella descrittiva). Il bosco è molto bello; in questo tratto prevalgono le latifoglie decidue che in questo momento sono senza foglie e fanno trapelare il sole. Il tracciato traversa a mezza costa il Poggio Metato tagliando più volte vari impluvi (senza acqua), ma che sorprendono per la loro profondità.

Più avanti il sentiero inizia a scendere gradatamente e qui la macchia mediterranea prende il sopravvento. In alcuni punti essa è una vera e propria galleria molto ombrosa. Arriviamo ad una sterrata e poco dopo appare la Torraccia con Volterra in lontananza: la vista è magnifica.

Ho già visitato in passato i ruderi (a mio rischio e pericolo) anche se ci sono due cartelli che avvertono che l’edificio è pericolante. Ci avviciniamo anche stavolta per fare pranzo nel punto antistante la porta principale dal quale si gode un meraviglioso panorama che va dalla valle del fiume Sellate (sottostante), nominato in un romanzo di Cassola, a Volterra: tutto è rimasto come 500 anni fa, è impossibile notare modificazioni più recenti nel paesaggio. Fate molta attenzione e non addentratevi comunque all’interno dei resti delle torri e del mastio principale, 2h00′ .

Dopo esserci riposati al sole e al riparo dal venticello fresco che ci ricorda che è ancora inverno, anche se non sembra, verso le 15,30 riprendiamo la via del ritorno per il medesimo percorso dell’andata. 1h45′ (3h45′). In una precedente occasione ho fatto un percorso ad anello (che all’andata passa dal M.Soldano), che è decisamente più lungo, ma anche più avventuroso e che, prima o poi, ho intenzione di rifare.

INFORMAZIONI
Partenza:    Dispensa di Tatti (PI)
Data:           19/02/2017
Dislivello:    360m
Tempo:       Andata 2h, Totale 3h45′
Difficoltà:     E
Cartografia: “Volterra, San Gimignano” 1:25.000 ed. Litografia Artistica Cartografica – Firenze, (copertura solo della parte nord del percorso)
Link: Comune di Volterra-  Itinerari Naturalistici: “La riserva naturalistica di Berignone e la foresta di Tatti”

2 Replies to “Macchia di Tatti-Berignone: traversata della foresta con arrivo alle rovine del castello dei vescovi -2017”

  1. massimiliano

    Complimenti per la passeggiata.Noi il 16 maggio 2017 partendo dalle Campora siamo andati ad incrociare lo stradone che porta alla Torraccia e poi,dopo averla pranzato li,abbiamo fatto ritorno verso Pian di Zoccoli andando parallleli al fiume Sellate.
    Scenari unici
    Abbiamo intenzione di rifare il tour in questa magnifica Riserva Naturale,partendo da Dispensa e poi….bòò abbiamo i nostri vecchi trakkers di Casole d’ELsa che ci faranno da guida.
    Di nuovo Compliamenti

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